Cos’è successo nei 3 giorni del BIT 2023

Entusiasmo e curiosità al BIT di Milano.

Vitalità è la prima sensazione che mi pervade entrando alla fiera Bit Milano. Si respira la voglia di scegliere la meta per la prossima vacanza, preparare le valigie, prenotare voli, confrontare le tariffe e soprattutto mettere la sveglia all’alba e partire!

Luci, colori, musiche… grandi schermi con video delle meraviglie dell’Italia e del mondo. 

Entusiasmo e curiosità. 

Ogni Regione italiana è presente in una logica sempre più Glocal. 

In un mondo sempre più connesso ed interconnesso (lo abbiamo appurato con la pandemia) l’economia glocale riparte dalle comunità, pone al centro la persona, il patrimonio storico e culturale, le tradizioni.

È proprio attraversando il padiglione 3, dedicato in particolare alle istituzioni locali, che il visitatore della Bit percorre la mappa del Made in Italy. 

Gli operatori del settore trovano nuovi modi di fare turismo.

Non è un semplice “mettere in mostra” o tentare di attrarre più visitatori. È un’aspirazione profonda a dare nuova linfa al turismo nei nostri territori e avvalorare l’idea di ospitalità e accoglienza che ci distingue e ci permette ancora di essere tra le mete più desiderate a livello globale.

Tutti gli operatori del settore sono consapevoli del fatto che il viaggiatore oggi è sempre più informato, richiede più servizi e più qualità e non si accontenta di un viaggio pieno di stereotipi in stile pasta, pizza e mandolino.

Dolce vita, sì, ma alla ricerca di borghi, tradizioni, artigianato e specialità culinarie. Una domanda diversa, spinta dalla voglia di conoscere le comunità locali e il tessuto sociale e produttivo. 

Le proposte per intercettare questa nuova domanda sono molteplici e parlano tutte di sostenibilità.

Percorsi cicloturistici, sentieri  di trekking, nomadismo digitale fanno parlare di turismo slow, e di desiderio profondo di work and life balance.

Progetti di potenziamento delle località meno note, creazione di esperienze particolari che guardano alle peculiarità dell’Italia e molte offerte tailor made nascono in aree rurali ed in luoghi ancora poco conosciuti. Parola chiave: digitalizzazione.

Sentiremo parlare spesso del “Turismo delle radici”, definito come flusso spontaneo dall’estero verso l’Italia di persone alla ricerca delle proprie origini italiane, per orgoglio, identità, appartenenza o cittadinanza.

Tra l’altro proprio mercoledì 15 febbraio si è tenuto alla Farnesina l’evento di presentazione del Progetto PNRR “Turismo delle radici: una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19”. 

Per approfondire: leggi qui .

Enit (Agenzia nazionale del turismo) e Trenitalia hanno avviato un dialogo, volto ad una nuova collaborazione, che ha l’obiettivo di favorire la sostenibilità, grazie proprio al potenziamento dei sistemi di trasporto a basso impatto ambientale. E ce ne sarebbe davvero bisogno, a cominciare dal miglioramento del servizio a tutti i livelli, anche per chi il treno lo utilizza quotidianamente per andare a lavoro. Il mio augurio in questo senso è che l’investimento in termini turistici possa avere una ricaduta positiva anche sulle tanto menzionate comunità locali.

Insomma, il sentiment è che ci sia tanta voglia di fare e di fare bene. 

Si stringono mani, ci si propone, ci si prende del tempo per conoscersi e discutere di possibili, futuri contratti.

Si respira il fervore della ri-partenza. Le stime parlano di una previsione per il 2023 di +30% di ricavi turistici rispetto al 2022.

Io sono pronta a cogliere tutte le nuove opportunità! E tu? Hai già visto i miei servizi per essere competitivo sul mercato alberghiero?  Cosa aspetti? Clicca qui! 

Share

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *