Ecco come fare per determinare lo stipendio dei tuoi collaboratori
L’albergo sembra attrarre sempre meno forza lavoro.
Parlo quotidianamente con albergatori che faticano a trovare il personale adeguato. Mi dicono che i giovani non hanno voglia di lavorare e che l’impressione è che siano più interessati a definire giorni di riposo e ferie piuttosto che dimostrare le loro competenze.
D’altra parte, a chi non è capitato di imbattersi in qualche offerta di lavoro in cui si richiedono mille superpoteri, 40 ore/settimana per 700 euro, senza vitto e alloggio?
Imprenditori alberghieri e aspiranti operatori dell’accoglienza sembrano percorrere binari paralleli che non si incontrano mai.
Ma un albergo senza personale non può funzionare!
Vediamo quindi, da albergatori, quali sono i passi da seguire per determinare lo stipendio di un posto vacante e cercare di riavvicinare le nostre risorse più preziose.
Uno stipendio adeguato
Potremmo definire adeguato lo stipendio che risponde a due criteri base: uno oggettivo e uno soggettivo.
Per criterio oggettivo intendo tutto ciò che per norma definisce uno stipendio. In particolare:
1. CCNL
I lavoratori del settore del turismo sono assunti con uno specifico contratto collettivo nazionale, che disciplina ogni aspetto della vita lavorativa a seconda del tipo di contratto (tempo determinato, indeterminato e apprendistato).
Come datori di lavoro, dobbiamo quindi conoscere i livelli, le mansioni e le relative tabelle retributive, ma non solo.
E’ necessario infatti tenere presente anche altri elementi come il periodo di prova e la sua durata, i termini di preavviso da rispettare in caso di dimissioni e infine le tutele previste in caso di malattia.
2. Costo della vita
Il costo medio della vita in Italia varia in base al luogo in cui si vive e alle specifiche condizioni personali, ovvero se si ha una famiglia con figli, una casa di proprietà o un appartamento in affitto, un impiego a tempo pieno o part-time, un’automobile (con relative spese per benzina, bollo e assicurazione) o nessun mezzo di trasporto.
In media, il costo della vita in Italia oscilla tra 1.200 e 1.700 euro netti al mese per una persona single, inclusi affitto o mutuo, utenze, auto, spesa per il cibo e (alcune) passioni per il tempo libero.
Per una famiglia, il range si alza e arriva a 2.200-2.700 euro netti al mese, comprendendo tutte le spese, la scuola e le attività per i bambini.
La spesa media mensile familiare nel 2021, secondo i dati dell’Istat, è stata pari a 2.437 euro. (Dati Ocse e Istat)
3. Budget.
Pianificare il budget ci assicura il controllo delle spese e permette di prendere decisioni strategiche senza troppi indugi. E’ lo strumento che in albergo dà il quadro della situazione in tempo reale.
Se non hai ancora pianificato il budget, ti consiglio caldamente di farlo.
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I costi del personale da considerare nel budget sono:
- acquisizione (il processo legato alla selezione svolto internamente o da una società di recruiting);
- mantenimento (Retribuzione annuale lorda (RAL), contributi previdenziali e assicurativi, trattamento di fine rapporto (TFR), tredicesima e quattordicesima);
- formazione e sviluppo.

Più dai e più torna. I criteri soggettivi
Quando dobbiamo scegliere la persona giusta per la nostra azienda, è opportuno tenere conto di altri aspetti oltre a quelli già citati. Vediamo quali sono e perché sono importanti nella determinazione dello stipendio.
Ragioniamo in termini di costi benefici
Se l’hotel è a conduzione familiare e l’albergo è tutta la nostra vita, potremmo essere tentati di ricoprire tanti ruoli diversi: dalla gestione delle telefonate alla preparazione delle uova per la colazione.
Ma come già detto, un hotel senza personale non può esistere… gestire l’intero albergo da soli non è sempre la modalità più efficace. Pertanto se non possiamo o non vogliamo occuparci di tutto noi, potremmo ragionare in termini di costi/benefici.
Mi spiego meglio: qual è la cosa che davvero mi conviene di più? Faccio io oppure delego?
Se la risposta è delego, perché non posso o non voglio occuparmi di certe cose, significa che ho necessità di trovare qualcuno che lo faccia per me. Meno posso/voglio fare e più ho bisogno di aiuto.
Più ho bisogno di aiuto e più dovrei essere spinto a ricompensare per il beneficio che deriva dal alleggerimento di quelle mansioni.
Altrimenti lo farei io…
Delega e ricompense
Decidendo di delegare potremmo inoltre scoprire che la persona scelta ci porta ancora più vantaggi di quanto avremmo immaginato.
Cerchiamo di conoscere a fondo i nostri collaboratori. Cosa sanno fare veramente bene? Ci portano dei guadagni maggiori? Se sì, è giusto riconoscerlo e capire come ricompensare adeguatamente.
Per esempio, se il nostro chef prepara pietanze gustose e coccola i nostri ospiti con le sue delizie, ma è anche efficiente nella gestione delle rimanenze, evita gli sprechi e sa quindi come gestire al meglio la sua quota di budget, il vantaggio che dà, a noi imprenditori, è enorme. Ci evita perdite di denaro e acquisti superflui.
E sai qual è la cosa che conviene fare? Riconoscere il merito al nostro chef e fare in modo che sia felice di lavorare per noi. E sì, lo stipendio c’entra!
Benefit
L’ultimo criterio soggettivo che voglio qui proporre è valutare cosa possiamo offrire ai nostri collaboratori oltre allo stipendio. Se infatti mettiamo a disposizione degli alloggi per alcuni nostri collaboratori, possiamo adeguare la retribuzione sulla base del valore dell’offerta non monetaria.
Potrebbe essere un vantaggio sia per noi albergatori, sia per i nostri collaboratori.